mercoledì 13 ottobre 2021

COVID-19, BOLLETTINO DELLA REGIONE CALABRIA DEL 13 OTTOBRE 2021

COVID-19, BOLLETTINO DELLA REGIONE CALABRIA DEL 13 OTTOBRE 2021

In Calabria, ad oggi, il totale dei tamponi eseguiti sono stati 1230397 (+3.435).

Le persone risultate positive al Coronavirus sono 85243 (+141) rispetto a ieri.

Questi sono i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dai Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.PP. della Regione Calabria.

Territorialmente, dall'inizio dell'epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:

– Catanzaro: CASI ATTIVI 88 (8 in reparto, 1 in terapia intensiva, 79 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 11380 (11224 guariti, 156 deceduti);

– Cosenza: CASI ATTIVI 1250 (17 in reparto, 4 in terapia intensiva, 1229 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 26441 (25793 guariti, 648 deceduti);

– Crotone: CASI ATTIVI 235 (4 in reparto, 0 in terapia intensiva, 231 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 8091 (7976 guariti, 115 deceduti);

– Reggio Calabria: CASI ATTIVI 839 (54 in reparto, 6 in terapia intensiva, 779 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 29053 (28654 guariti, 399 deceduti);

– Vibo Valentia: CASI ATTIVI 225 (7 in reparto, 0 in terapia intensiva, 218 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 6306 (6206 guariti, 100 deceduti).

L'asp di Crotone comunica: "Dei 23 casi confermati di oggi, 7 sono stati attribuiti al setting "Altro/Fuori Regione".

L'asp di Cosenza comunica, nel setting fuori regione, due nuovi casi a domicilio. Oggi si registrano 42 nuovi casi, tutti a domicilio. Il numero complessivo dei casi è incrementato di 40 unità e non di 42 in quanto sono stati eliminati due doppioni.

L'asp di Reggio Calabria comunica un positivo fuori regione (migrante sbarcato a Roccella).

ALLEGATI

venerdì 10 settembre 2021

COVID-19, BOLLETTINO DELLA REGIONE CALABRIA DEL 10 SETTEMBRE 2021

In Calabria, ad oggi, il totale dei tamponi eseguiti sono stati 1.121.246 (+4.677).

Le persone risultate positive al Coronavirus sono 80.405 (+304) rispetto a ieri.

Questi sono i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dai Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.PP. della Regione Calabria.

Territorialmente, dall'inizio dell'epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:

– Catanzaro: CASI ATTIVI 242 (24 in reparto, 4 in terapia intensiva, 214 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 10.875 (10.726 guariti, 149 deceduti).

– Cosenza: CASI ATTIVI 1.522 (49 in reparto, 4 in terapia intensiva, 1.469 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 24.733 (24.116 guariti, 617 deceduti).

– Crotone: CASI ATTIVI 350 (12 in reparto, 0 in terapia intensiva, 338 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 7.295 (7.187 guariti, 108 deceduti).

– Reggio Calabria: CASI ATTIVI 2.348 (71 in reparto, 6 in terapia intensiva, 2.271 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 25.690 (25.319 guariti, 371 deceduti).

– Vibo Valentia: CASI ATTIVI 286 (9 in reparto, 0 in terapia intensiva, 277 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 5.956 (5.860 guariti, 96 deceduti).

L'Asp di Catanzaro comunica 8 nuovi soggetti positivi di cui 1 residenti fuori regione. L'Asp di Reggio Calabria comunica 169 nuovi soggetti positivi di cui 2 residenti fuori regione. L' Asp di Crotone comunica 31 positivi di cui 1 migranti. 




sabato 12 giugno 2021

COVID-19, BOLLETTINO DELLA REGIONE CALABRIA DEL 12 GIUGNO 2021

COVID-19, BOLLETTINO DELLA REGIONE CALABRIA DEL 12 GIUGNO 2021

In Calabria, ad oggi, il totale dei tamponi eseguiti sono stati 896282 (+2.237). Le persone risultate positive al Coronavirus sono 68160 (+80) rispetto a ieri.

Questi sono i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dai Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.PP. della Regione Calabria.

Territorialmente, dall'inizio dell'epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:

– Catanzaro: CASI ATTIVI 796 (25 in reparto, 2 in terapia intensiva, 769 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 9369 (9229 guariti, 140 deceduti)

– Cosenza: CASI ATTIVI 6332 (56 in reparto, 4 in terapia intensiva, 6272 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 16416 (15870 guariti, 546 deceduti)

– Crotone: CASI ATTIVI 126 (12 in reparto, 0 in terapia intensiva, 114 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 6364 (6265 guariti, 99 deceduti)

– Reggio Calabria: CASI ATTIVI 742 (50 in reparto, 4 in terapia intensiva, 688 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 22114 (21783 guariti, 331 deceduti)

– Vibo Valentia: CASI ATTIVI 191 (7 in reparto, 0 in terapia intensiva, 184 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 5304 (5213 guariti, 91 deceduti) .

ALLEGATI

venerdì 11 giugno 2021

OLI EXTRAVERGINI,CALABRIA PRESENTA RISOLUZIONE CONTRO MODIFICA PARAMETRI

OLI EXTRAVERGINI,CALABRIA PRESENTA RISOLUZIONE CONTRO MODIFICA  PARAMETRI

La Regione guida la protesta contro la proposta del Coi. L'assessore Gallo: «Iniziativa necessaria per tutelare produzioni italiane di qualità»

Agricoltura - Catanzaro, 10/06/2021

La Calabria guida la battaglia contro la modifica dei parametri dell'olio extra di oliva, a difesa delle produzioni di qualità italiane.

Nel corso dei lavori della commissione Politiche agricole della Conferenza Stato-Regioni, l'assessore regionale all'agricoltura, Gianluca Gallo, ha presentato il testo di una risoluzione, condivisa dalle altre regioni italiane, da indirizzare al ministro all'Agricoltura, Stefano Patuanelli, per impegnare il Governo a stoppare l'iniziativa del Consiglio oleico internazionale, in queste settimane impegnato a rivedere i criteri di classificazione degli oli extravergini.

«REGIONI SUD IN PRIMA FILA»

«In particolare – afferma Gallo –, le Regioni del Sud devono essere in prima fila per tutelare e diffondere la cultura dell'olio extravergine di oliva e supportare la crescita costante della filiera dell'olio. Per questo siamo assolutamente contrari all'ipotesi di ridurre i parametri di acidità e di altre caratteristiche chimiche dei nostri olio evo, dato che così verrebbero sminuiti e mortificati sia il patrimonio inestimabile di biodiversità rappresentato dalla nostra olivicoltura, sia la qualità e le proprietà organolettiche, benefiche per la salute, dei nostri oli».

L'assessore spiega che si tratta di «punti di vista rappresentati nei giorni scorsi anche dalle organizzazioni di categoria agricole, Confagricoltura in testa, posti ora a base della richiesta da sottoporre all'Esecutivo, in cui tra l'altro si specifica anche come l'eventuale introduzione dei nuovi requisiti causerebbe gravi danni all'intero comparto italiano, produttore di oli evo di alta qualità ma con condizioni di acidità non certo favorevoli a causa del clima, tendente a una certa umidità, soprattutto nel Meridione. L'umidità – specifica – è, infatti, causa di patologie fungine tipiche dell'olivo che comportano qualche decimale di acidità in più, senza però alterare le caratteristiche qualitative degli oli. Situazione diversa, ad esempio, in Spagna e Tunisia, dove il clima favorisce le basse acidità, ma non certo le caratteristiche organolettiche degli oli ottenuti».

«Se si volesse valorizzare la qualità degli oli evo – rimarca inoltre Gallo – bisognerebbe vagliare altri principi, come, ad esempio, l'acido oleico, che distingue concretamente gli oli di oliva dalla maggior parte degli oli di semi e valorizzare la pratica del panel test, vero elemento identificativo di un olio evo di alta qualità».

«PRIVILEGIARE MADE IN ITALY»

Al contrario, perseguire l'ipotesi di riduzione dei parametri, sia fisici sia chimici, «significherebbe – sottolinea l'assessore regionale all'Agricoltura – punire e penalizzare gli oli evo italiani ed escluderli dalla gamma degli extra vergini oli con caratteristiche organolettiche ottime per privilegiare quelli invece sensorialmente discutibili, così vanificando il lavoro degli ultimi anni, nei quali l'olio evo italiano ha assunto valori economici ben superiori alle medie internazionali, seguendo un percorso che andrebbe sostenuto privilegiando il made in Italy».

«L'ormai accertata minor qualità degli oli stranieri, che peraltro hanno invaso il nostro mercato, e l'aumento esponenziale di frodi nel settore, dovrebbero indurre – conclude Gallo – a più incisive azioni di tutela non solo della fiducia dei consumatori, ma anche dell'economia e dei livelli occupazionali italiani».

Salute: la rivoluzione del benessere e dell'ambiente parte dall’uso consapevole dell’acqua

Un uso attento dell'acqua è fondamentale per benessere delle persone e dell'ambiente

Forlì-Cesena, 11 giugno 2021 – L'acqua è una delle nostre risorse più preziose, ma spesso ce ne dimentichiamo. L'oro blu permette la vita sul nostro pianeta, ma troppo spesso lo diamo per scontato e lo sprechiamo, come se fosse una risorsa illimitata.

La scarsità di acqua nel mondo: un problema ambientale molto serio

Sebbene la Terra sia costituita dal 71% di acqua, quella disponibile per l'essere umano, ossia quella dolce, è solo il 2,5% del totale. Se escludiamo la superficie delle nevi e dei ghiacciai, ci renderemo conto che l'acqua effettivamente accessibile è circa l'1%.

Le crisi idriche rappresentano perciò le più grandi minacce del futuro. I fiumi sono spesso troppo inquinati per essere utilizzati a scopo agricolo, l'industria agroalimentare sfrutta il 69% delle risorse idriche mondiali, senza contare le grandi perdite derivanti dalle perdite presenti negli acquedotti.

L'acqua inizia a scarseggiare già oggi ed è un bene sempre più raro e prezioso. Per questo è necessario un uso responsabile e sostenibile dell'acqua ed una grande attenzione al risparmio idrico anche nella nostra quotidianità.

Ad oggi, secondo una ricerca della Fondazione Barilla, il consumo di acqua pro-capite quotidiano è di 80 lavatrici a pieno carico, o 33 docce da dieci minuti.

Una quantità pari a 4mila litri di acqua che, secondo le Nazioni Unite, si possono risparmiare adottando semplici abitudini per uno stile di vita sostenibile. Per questo ogni individuo è chiamato a fare la sua parte per tutelare l'ambiente e la nostra preziosa acqua.

L'importanza di avere acqua potabile a basso costo e basso impatto ambientale

Una società responsabile oggi deve impegnarsi a valorizzare l'acqua che abbiamo a disposizione per il benessere delle persone e il rispetto dell'ambiente, riducendo l'inquinamento e gli sprechi.

È quanto fa da anni l'innovativa startup romagnola Biococoon, che ha elaborato un sistema di bioceramiche e minerali rari, naturale al 100%, ecocompatibile, certificato e brevettato, che migliora la qualità dell'acqua che usiamo nella vita quotidiana, da quella che beviamo a quella con cui laviamo vestiti e stoviglie.

In questo modo si recupera acqua preziosa per i nostri bisogni quotidiani.

Cos'è la bioceramica e come migliora la qualità dell'acqua?

La bioceramica è un composto ceramico altamente biocompatibile, utilizzata in campo medico a partire dagli anni '70, che ha molteplici campi d'applicazione, tra cui quello del trattamento dell'acqua in cui si è specializzata Biococoon.

Le bioceramiche utilizzate per la purificazione dell'acqua sono piccole sfere reperibili in diverse dimensioni, colori e composizione.

Sono create a partire dall'argilla con l'aggiunta di minerali rari e ossidi di minerali, compattate ad altissime temperature.

Le bioceramiche agiscono sulle molecole dell'acqua in modo assolutamente naturale, tramite il semplice contatto, producendo molteplici effetti tra cui quello di disgregare il calcare, rendere l'acqua alcalina, neutralizzare il cloro, conferire all'acqua effetti antiossidanti, eliminare batteri e disgregare le macro-molecole dell'acqua, infondendole una maggiore capacità di idratazione del corpo.

Le bioceramiche permettono così di migliorare la qualità dell'acqua e favorire il benessere dell'organismo. Sono totalmente eco-compatibili e a fine vita riciclabili mescolandole per esempio nel terreno delle piante, dove continueranno la loro azione benefica anche per le nostre piante.

Inoltre, consumando acqua del rubinetto per mezzo delle bioceramiche facciamo a meno di acquistare acqua in bottiglia, riducendo così l'impiego della plastica e la problematica del suo smaltimento.

Utilizzando le apposite bioceramiche anche nella lavastoviglie e nella lavatrice, riduciamo l'uso dei detergenti chimici con un'ulteriore ricaduta positiva per l'ambiente.

L'importanza di attivare l'acqua con le bioceramiche

L'acqua che normalmente beviamo, che sia in bottiglia, del rubinetto, conservata in caraffe filtranti o addolcitori è morta, ossia ha un ph non ottimale ed è ossidante. A questo si aggiungono alimenti e bevande con un ph acido che costringono il nostro organismo ad un lavoro extra per mantenere il ph di 7.42 costante, mentre i radicali liberi accelerano il processo di invecchiamento cellulare.

Bere acqua attivata con le bioceramiche, invece, permette di prendersi cura del proprio corpo, ristabilire il ph ottimale, favorire il ringiovanimento cellulare e ridurre drasticamente i radicali liberi.

Come avviene tutto questo?

Al contrario dei classici filtri per l'acqua, Biococoon non contiene carboni né resine, classificati come "rifiuti speciali", ma attiva semplicemente l'acqua a contatto con essa ed una volta esaurite possono essere versate nel terriccio delle piante dove continueranno la loro azione benefica oppure nell'indifferenziata.

Il sistema di Biococoon permette di eliminare il cloro, rendere l'acqua alcalina e antiossidante e sentirsi più sani con un piccolo gesto.

Infatti basta mettere il sacchettino di bioceramiche all'interno di un qualsiasi contenitore (caraffa, borraccia etc.) e riempirla con acqua di rubinetto. Dopo qualche minuto l'acqua è pronta da bere.

Lavaggi ecologici ed ecosostenibili

Le bioceramiche, per tutti questi motivi, possono essere di grande aiuto nelle faccende domestiche.

Esistono infatti apposite formulazioni pensate per lavatrici, lavastoviglie o macchine per il caffè, che permettono di ridurre l'impiego di detergenti negli elettrodomestici, preservandoli dall'usura del calcare. Ma soprattutto le bioceramiche proteggono l'ambiente.

Risparmiando sul detersivo, per esempio, si ridurrà la quantità di plastica dei flaconi e l'utilizzo di prodotti chimici. Un lavaggio ecologico, quindi, è possibile, bastano piccole attenzioni.

Come nasce la rivoluzione di Biococoon

La rivoluzione di Biococoon nasce da ricerche e studi nel campo delle bioceramiche durati 10 anni. Merito dell'intuizione dell'inventore del sistema Bruno Bartoletti Stella, che all'età di 20 anni ha iniziato a lavorare nell'azienda di famiglia e si è specializzato nell'ambito delle biotecnologie.

Nobilitare l'acqua che beviamo e che usiamo quotidianamente in modo ecosostenibile è l'obiettivo del giovane imprenditore, che attraverso il suo sistema intende aprire gli occhi alle persone sulla realtà e le potenzialità dell'acqua.

Perché oggi più che mai è necessaria un'informazione più consapevole e un uso più responsabile del nostro oro blu.

Per saperne di più sul sistema di Biococoon rimandiamo al sito internet www.biococoon.it.

giovedì 10 giugno 2021

Maida: Comune e Associazione d’Arma Fanfara Anget insieme avviano il progetto “Amarsi per Amare”.

Si è conclusa oggi con una recita improntata sulla legalità " Io, tu e gli altri".... la prima fase del progetto che L'Associazione Anget, insieme al Sindaco Paone del Comune di Maida, al preside dell'Istituto scolastico di Maida Prof. De Vita e all'Assessore alle politiche sociali, Sabrina Fiumara, hanno voluto fortemente nelle scuole.

Un progetto che ha toccato vari punti del sociale con dei laboratori di disegno e di comunicazione attraverso la lingua dei segni, LIS, che oggi ha portato i bimbi della scuola primaria di Vena a cantare l'Inno d'Italia in Lis e nello stesso tempo ad imparare le regole civiche del vivere in gruppo facendo leva sulla comunicazione assertiva. 

Un lavoro di squadra composto da psicologi, assistenti sociali, tutor d'inglese e la figura militare che ha portato i bambini ad imparare la marcia "parata d' Eroi " guidati dal Tenente Comm. Cri militare Gaetano Rocco Faga e dalla consigliera regionale Anget Stella Mezzatesta, euest'ultima ha introdotto la Lis come strumento di comunicazione e aggregazione sociale.

Ospiti d'onore e intervenuti ognuno con un pensiero prevalentemente sui piccoli scolari e "Attori" principali di questa giornata sulla giustizia legalità e l'educazione civica , il Presidente dell'ordine Distrettuale degli avvocati Antonello Talerico, il presidente Regionale dell' UNPLI Pippo Capellupo, il Presidente dell'Ens provinciale S.Mazza e il Capitano A.Vecchio Corpo Militare CRI  socio onorario Anget.

Il Progetto andrà avanti nelle scuole portando anche la legalità e la giustizia come bandiera per i bambini perché sono loro il futuro della nostra Nazione.

Aggressione Cutro, Rossella Napolato (segreteria Cgil Area Vasta): contro la violenza di genere promozione della cultura della legalità e del rispetto delle donne

CROTONE – "Atti persecutori, lesioni personali aggravate, violenza privata e calunnia. Quanto è accaduto a Cutro poteva avere un epilogo ben più drammatico. Se non fossero intervenute le forze dell'ordine a bloccare la folle violenza di undici persone pronte ad accanirsi sul padre e il fratello di quella ragazza esasperata e coraggiosa, che è stata capace di ribellarsi, oggi racconteremo dell'ennesima storia di femminicidio che poteva essere evitato". E' quanto afferma Rossella Napolato della segreteria Cgil Area Vasta con delega alle Politiche sociali e alla Scuola in merito all'aggressione subita dal padre e dal fratello di una ragazza che aveva lasciato il fidanzato a Cutro.
"Quel fidanzato folle di gelosia le aveva geolocalizzato il cellulare, le impediva di uscire con le amiche, le vietava di lavorare e perfino di andare sui social: è un fenomeno preoccupante molto più diffuso di quanto appaia anche sul nostro territorio – afferma ancora Napolano -. Si può contrastare solo creando i fondamentali anticorpi sociali che crescono alimentando la cultura del rispetto della diversità di genere, e quindi a partire dalle scuole. Non ci sono alternative utili.

E' un fenomeno più diffuso di quanto appaia, questa forma di controllo, di vessazione e ossessione che mette insieme una psicologia distorta dei singoli soggetti con fattori culturali che avallano questi comportamenti e vogliono le donne come oggetti che appartenenti a qualcuno.

Quando si trova il coraggio di sottrarsi a questo tipo di controllo e umiliazione scatta la violenza assoluta che diventa dramma da leggere sul giornale. Bisogna liberarsi da questa violenza, rifiutarla, soprattutto fare prevenzione con i giovani nelle scuole, in ogni ordine e grado.

 Bisogna trasmettere gli strumenti necessari a cogliere i segnali lanciati da questi amori malati, una definizione che è un ossimoro perché se è amore non può essere violento.

La Cgil Area Vasta – conclude Napolano – invita a denunciare, a rivolgersi ai centri antiviolenza e qualora ci fossero fatti ancora più gravi a alle forze dell'ordine, assicurando il proprio impegno sul territorio nelle battaglie a tutela delle vittime di queste forme di violenza e nella promozione della cultura della legalità e del rispetto delle donne".